Sai che cos’è la teoria dei cervelli e perché è così importante parlarne in ambito di comunicazione e marketing? Scopriamolo insieme!
Indice:
→ La teoria dei tre cervelli (Rettile, Limbico, Neocorteccia)
→ Neuromarketing e sensibilizzazione
Introduzione al cervello
Il cervello è uno degli organi più complessi del nostro organismo, è sede di controllo di tutte le attività, volontarie ed involontarie, e delle emozioni. Nel tempo gli studiosi hanno formulato diverse suddivisioni ipotetiche del cervello, come quella tra emisfero sinistro ed emisfero destro o come la teoria dei tre cervelli, ma queste sono vantaggiose solo per studiarne in modo più semplice il funzionamento.
La Teoria dei Tre Cervelli
La teoria dei tre cervelli, dovuta a Paul Donald MacLean nel 1972, in particolar modo, è stata importante per i ricercatori di neuromarketing che hanno creato efficaci strategie, motivando indirettamente le persone ad acquistare il prodotto. Ma come operano e quali sono i tre cervelli? Possiamo distinguere; il cervello rettile, il più antico, il cervello limbico, sviluppatosi più tardi, e la neocorteccia, creatasi in tempi più o meno recenti.
Il cervello rettile è il meno sviluppato e si occupa delle nostre funzioni vitali , come la respirazione o il battito cardiaco; è finalizzato quindi alla nostra sopravvivenza e si basa su istinti primordiali e radicati. È perciò ricettivo e sensibile quando si parla di cibo, sessualità e situazioni di pericolo, in cui “cerca” innanzi tutto una via di fuga e un nascondiglio sicuro.
Il secondo cervello , quello limbico , è responsabile invece della sfera emotiva e dei ricordi. È proprio questo che ci fa commuovere, ad esempio, guardando un film, leggendo un libro o ascoltando una canzone. I pubblicitari e gli esperti di neuromarketing conoscono bene i suoi meccanismi e perciò puntano a toccare corde sensibili del nostro cuore per influenzarci maggiormente nell’acquisto. Quando acquistiamo un prodotto, però, le emozioni sono, sì, elaborate del cervello limbico, ma la decisione conclusiva viene presa da quello rettile.
La neocorteccia , infine, è la parte che si occupa di tutto quello che riguarda la logica, i calcoli e i ragionamenti. La neocorteccia cade in inganno a causa di errori e trappole. Facendo sempre riferimento al markentig, quando desideriamo acquistare qualcosa, non facciamo altro che trovare giustificazioni a supporto del nostro cieco capriccio. Questo è anche il motivo per il quale prodotti validi non funzionano e non riescono ad essere venduti.
In conclusione, senza neanche rendercene conto, siamo sottoposti costantemente a scelte di marketing aziendali, ingannati dal nostro stesso cervello. Ricollegandoci all’ambito dentale, possiamo riportare l’esempio di campagne di dentifrici o chewing gum sbiancanti, non sempre scelte ottimali per il consumatore. Alcuni di questi, infatti, non solo non sbiancano i denti, ma possono rovinare lo smalto e a lungo andare macchiarli irrimediabilmente.
Neuromarketing e sensibilizzazione
Se ci pensiamo bene, acquisti compulsivi di tale genere, spesso fatti senza neanche chiederci se ci serva davvero o meno quello che stiamo per comprare, sono sempre più frequenti. La nostra società sta assumendo giorno dopo giorno un carattere sempre più materialista, conseguendo la felicità per mezzo di tanti piccoli piaceri che ci danno gioia solo momentanea ed effimera. Lo stesso Leopardi parlava di felicità dell’uomo come piacere, come qualcosa di puramente materiale; l’oggetto del desiderio, una volta ottenuto infatti, ci appaga solo momentaneamente per poi lasciarci vuoti.
Ora che dovreste saper riconoscere i piccoli stratagemmi del neuromarketing, spero che sarete più consapevoli nei vostri acquisti, domandandovi perché state comprando e se è realmente quello che desiderate!
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