Ansia: stato psichico di un individuo cosciente, caratterizzato da una sensazione di intensa preoccupazione o paura, spesso infondate, relative ad uno stimolo ambientale specifico, associato da una mancata risposta di adattamento dell’organismo in una data situazione.
Nella vita quotidiana siamo spesso soggetti a situazioni di ansia, del tutto ignari però della grande importanza che riveste la bocca in queste situazioni.
Analizziamo la simbologia della bocca suggeritaci dal sito ildentistamoderno.com e vista da vari aspetti come: lo stringere i denti per non sbraitare nelle situazioni di intenso stress o ansia,il rapporto della bocca con disturbi alimentari quali anoressia e bulimia,lo stringere i denti come simbolo di sopportazione, il gesto di succhiare nei bambini come rapporto fra bocca e figura materna, il succhiatore adulto per quanto riguarda il fumo di pipa, di sigaretta, sigaro ecc… come sfogo per le situazioni d’ansia.
Sono tutte immagini volte a suscitare la presenza incessante della nostra bocca e della sua valenza simbolica.
L’ansia gioca una funzione fondamentale nel accrescimento di abitudini viziate, scientificamente individuate con il termine di parafunzioni.
Esse aumentano l’attività dei muscoli mandibolari e masticatori, caricandoli a livello delle articolazioni temporo-mandibolari, creando con il passare del tempo una vera e propria disfunzione.
Le parafunzioni possono essere diurne o notturne. Le diurne avvengono a causa di movimenti automatici e ripetuti nel tempo quali onicofagia, serramento, digrignamento, abitudine di interporre oggetti fra denti e labbra ecc.
Tali comportamenti deleteri vengono ripetuti con maggiore frequenza quando il soggetto è colpito da una situazione che gli arreca ansia, nei casi nel quale la persona è incapace di gestire l’ansia si può ricorrere a training o forme di psicoterapia comportamentale.
Le parafunzioni di tipo diurno possono avere varie cause scatenanti quali l’ansia, lo stress, l’abuso di fumo e/o caffeina, alcool e tutte le sostanze eccitanti per il nostro sistema nervoso.
Circa il 60% della popolazione soffre di bruxismo notturno, è classificato come disordine del movimento correlato al sonno, esso avviene nelle fasi 1 e 2 del sonno NonRem. Nel trattamento di questo disturbo, oltre al semplice bite in alcuni casi è consigliato anche la farmacoterapia o la psicoterapia.
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