Studi epidemiologici hanno dimostrato che il 75% della popolazione si sente spaventata quando si reca dal dentista,il 10-15% prova ansia e il restante 20% prova una sensazione di disagio. I dati appena riportati descrivono il motivo per il quale centinaia di appuntamenti vengono saltati, appuntamenti proclastinati a date remote e la perenne ansia mista a stress che milioni di pazienti provano sulla poltrona di un dentista.
Il Milton H. Erickson Institute ha riportato un articolo su una teoria ancora sperimentale in Italia ma del tutto efficace nel resto d’Europa riguardante l’ipnosi utilizzata per i pazienti odontofobici.
Al suo interno c’è la testimonianza di un dentista che da più di venti anni pratica l’ipnosi nel suo studio al fine di riuscire a gestire pazienti terrorizzati dalla poltrona ritenuti da altri “intrattabili”. Esso afferma che tale pratica non ha ancora preso del tutto piede in Italia non per la poca efficacia, bensì per la cattiva fama che la precede. Si pensa che sia una questione di magia e di superstizione quando al contrario è un ramo della medicina, chiamata psicosomatica.
Oltre a sommarsi un certo numero di sperimentazioni rivelatesi efficaci, si può dedurre che l’ipnosi sia utile all’odontoiatria per trattare soggetti particolarmente sensibili come i bambini, oppure pazienti con un forte riflesso faringeo, oppure persone precedentemente traumatizzate. Sono diversi gli esperimenti fatti negli ultimi anni e la maggioranza di essi ha rivelato che su due gruppi di pazienti,quello che è stato affiancato dall’applicazione dell’ipnosi è lo stesso che ha ricevuto più benefici dal punto di vista psicologico,soprattutto per la cura delle fobie.
In altre parole l’ipnosi ,oltre a facilitare il lavoro del dentista migliorerebbe il vissuto psicologico dei pazienti favorendone la salute orale.
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